VERCELLI ED I SUOI TESORI (05 novembre 2016)
Ormai si avvicina la stagione fredda, inoltre oggi piove, ma la gita prevede percorsi urbani, intervallati da soste in portici, chiese e saloni medievali… Quindi eccoci in tanti per la proposta della la nostra Associazione: un’interessante passeggiata a VERCELLI per ammirare i suoi tesori.
In effetti si pensa a Vercelli come città del riso, mentre con l’aiuto prezioso di Lauro scopriamo una Vercelli ricca di storia e di monumenti notevoli. Non dobbiamo inoltre dimenticare che Vercelli si trova sulla via Francigena e proprio in questo luogo si è fermato Sigerico, annotando la tappa sul suo diario come “VERCEL – Mansio XLIII “.
Raggiunta la citta in con il bus di Efrem, ci da il benvenuto una pioggerella noiosa, e ci rifugiamo all’ interno del monumentale CHIOSTRO adiacente alla Basilica di Sant’ADREA dove Lauro ci “impartisce” una bella lezione di arte e storia. Entriamo della CHIESA DI SANT’ANDREA, monumento simbolo della città, con elementi architettonici fra il romanico e il gotico che ne esaltano l’eleganza e l’armonia. Lauro ce la descrive, facendoci notare i vari particolari anche se, purtroppo la facciata è in restauro e non possiamo cogliere appieno la sua bellezza. Antistante la basilica troviamo il SALONE DUGENTESCO (Riccarda è riuscita a farlo aprire appositamente per noi!!). Nel tepore di questo locale, un tempo ricovero del pellegrini e poi rimaneggiato, facciamo una breve sosta per permettere a Lauro di fornirci notizie di storia vercellese. Il suo linguaggio chiaro e facilmente comprensibile tiene vivo l’interesse di tutti noi. Ci racconta di personaggi noti e meno noti, alcuni anche legati alla nostra Ivrea. Rivivono Arduino, Sant’Eusebio, Sant’Andrea, l’abate Tommaso Gallo. . .e pittori famosi quali Spanzotti, Gaudenzio Ferrari, ecc.
Transitiamo nei pressi della CHIESA DI SAN MARCO (nei tempi passati utilizzata come mercato coperto, poi spazio espositivo di opere d’arte) e sostiamo nella CHIESA DI SAN BERNARDO con la sua pregevole facciata romanica. Questa chiesa è molto cara ai vercellesi che non di rado vengono a pregare la “MADONNA DEGLI INFERMI” davanti al tenero affresco della Vergine col Bambino, entrambi incoronati. Sull’immagine campeggia l’iscrizione “SALUS INFIRMORUM”.
Per la sosta del pranzo ci sparpagliamo attorno a piazza Cavour: un bel gruppo segue Paolo alla ricerca di un piatto della tipica “panissa”, altri preferiscono un panino o un semplice spuntino in uno dei numerosi locali del centro.
Proseguiamo ancora, altri tesori d’arte ci attendono. Uno di questi è il DUOMO dedicato al Vescovo S.EUSEBIO, con la sua mole neoclassica che contrasta con il severo e imponente campanile, ciò che rimane dell’antica chiesa precedente. All’interno della cattedrale ci attende uno splendido antico crocefisso argentato e la statua della Madonna dello Schiaffo.
La leggenda vuole che un avventuriero, adirato per aver perso al gioco, avesse colpito la statua della Vergine, la quale si sarebbe messa a sanguinare. Da allora il luogo divenne meta di devozione, soprattutto in occasione di epidemie e calamità. In questi tempi in cui ancora tante donne subiscono violenze, mi sembra che questa immagine della Madonna, così offesa, sia un monito ad evita che ciò non accada più!
Passeggiando per le vie, finalmente senza pioggia, ci imbattiamo nella chiesa di San Paolo e ci spingiamo fino alla Chiesa di SAN CRISTOFORO. A mio parere, anche se la chiesa è piccola ed esternamente poco vistosa, è una delle gemme più belle di Vercelli: il suo interno è preziosamente affrescato. Custodisce un ricco patrimonio di opere pittoriche, lo straordinario ciclo di affreschi di Gaudenzio Ferrari.
La giornata, tra un tesoro e l’altro (e tra… una goccia e l’altra!!), è trascorsa veloce e non ci resta che tornare al pullman per fare ritorno alle nostre case!
MARIA VITTORIA