7-4-2019: PONT S.M. – S.GERMANO(BORGOFRANCO) di Amedeo DAGNA

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2019 04 07 PONT SM – S.GERMANO

 

POCHI, UMIDI, MA FELICI!

E venne la domenica mattina portandosi in dote una pioggerellina leggera che prometteva di allietare tutto la giornata e di conseguenza tutta la durata dell’escursione programmata sul percorso Pont St Martin – Ivrea dalla nostra Associazione.

Avremmo dovuto essere in una quarantina a calpestar sentieri sul percorso prescelto ma una buona parte ha optato per la rinuncia (in ogni caso indicata anche dalla locandina che prevedeva l’annullamento dell’escursione in caso di maltempo) per cui ci siamo trovati in tredici (numero scaramantico che non ci ha affatto turbati) alla biglietteria della Stazione di Ivrea pronti ad affrontare chilometri e pioggia.

Allegri scambi di saluti e poi a gruppetto compatto si sale in treno verso la nostra meta di inizio camminata.

Dalla stazione di Pont St Martin raggiungiamo il centro del paese costeggiando il Torrente Lys sul bel percorso pedonale ed ammiriamo le montagne verso la valle di Gressoney che fanno capolino tra nuvole basse e nebbiolina molto umida. In ogni caso non possiamo che essere felici di questa pioggia a lungo desiderata, invocata, che finalmente dona qualche sollievo alla campagna assetata e umiliata dalla lunga siccità e, contrariamente ad altre volte che poteva intristire le nostre escursioni, oggi ci dona sana e genuina allegria.

Oggi il Direttivo è ben rappresentato, siamo in cinque a coordinare il minuscolo plotone di escursionisti (Claudia, Luciano, Tony, Gianpiero ed Amedeo): ognuno di noi investito e compreso nei suoi compiti e nelle sue funzioni. Il vostro cronista, che ama essere una via di mezzo tra il giullare del villaggio ed il buon Pierino, vuole spendere due parole per ripresentarveli ognuno nell’esercizio delle sue funzioni:

Un Luciano in splendida forma ha oggi il compito di guidarci sul sentiero coordinando tempi di marcia e soste in modo da rendere gradevole il progredire e piacevole lo stare insieme. Si avvale della mia opera come “cantastorie” per soffermarci ogni tanto e illustrare il territorio sia dal punto di vista paesaggistico che storico, magari condito da qualche curioso ricordo. Ed ecco ricordare, sul Ponte Romano, che fu l’unica via di collegamento fino al 1831, tra Piemonte e Valle d’Aosta, per raggiungere sulla “Via delle Gallie”, la leggenda che vuole fosse costruito dal Diavolo, in veste di geometra ed architetto e San Martino come Direttore dei lavori, in una sola notte e chiese come compenso l’anima del primo essere vivente che avesse attraversato il ponte stesso: San Martino lo accontentò salvo poi a buggerarlo facendo passare come primo essere vivente un cagnolino!

Proseguendo mi faccio prodigo di notizie (osservando con attenzione i miei compagni di gita per evitare che si addormentino) nei punti più interessanti: Fontana di Carema, Chiese e Masun, vigneti e montagne circostanti.

Gianpiero, new entry del Direttivo, dimostra di essere simpaticamente integrato e gentilmente ci offre un gradito caffè alla partenza da Pont. grazie!

Claudia scatta tante fotografie con deliziose inquadrature e ci trasmette la sua allegria!

Il quinto membro del Direttivo (solo in ordine di racconto, poiché come cultura di sentieri primeggia), che insieme a Luciano ha molte volte ripassato il percorso andando a porre su pietroni, muri e piloni la sagoma del pellegrino e le altre indicazioni, accertandosi che siano in bella vista e messi con opportuna cura in modo da essere avvistati dai pellegrini in transito che possano procedere con sicurezza, si commuove riconoscendo le sagome da lui dipinte e con la voce tremula ricorda: “quella sagoma l’ho disegnata tre anni fa, un mercoledì, era una splendida giornata di primavera…le viole spuntavano..(un vero poeta del pennello!)”. A volte si apparta per pochi istanti in quanto il suo cellulare è collegato ad un particolare controllo GPS (Giovanna Può Sentirti), ma una volta rassicurata la sua tenera torre di controllo rientra tra le file.

Attraversata Carema, e ci concediamo la variante di non salire alla Chiesa di San Rocco in quanto temiamo che il ripido sentiero con le sue pietre bagnate possa costituire un problema, il gruppetto procede sulla statale 26 per quei novecento metri da farsi con attenzione, e poi rientriamo su un percorso più tranquillo in direzione di Airale e Torre Daniele.

L’appetito si fa sentire e prima di lasciare Carema ci concediamo una piccola sosta nell’area dove è allestita la “Fiera di Primavera”: ammiriamo un bel mercatino (con tante cianfrusaglie), vediamo l’esposizione di animali con pecore, tante capre ed un paio di asinelli e gustiamo come aperitivo un paio di “Miasse con marmellata di prugne”, una vera galuperia!

Raggiungiamo sull’alto di Settimo Vittone il Battistero di San Lorenzo e ci concediamo la pausa pranzo sull’ampio ed accogliente sagrato della Chiesa: ormai è tradizione che nelle nostre escursioni su questo percorso questo sito sia diventato il nostro “ristorante o se preferite l’area pic nic”.

Ripartiamo dopo aver visitato con attenzione lo splendido sito del Battistero, con i resti della Tomba che la leggenda (ma anche storia) vuole sia della “Regina triste”, che scacciata dal marito birichino (Re di Francia) venne in esilio a Settimo Vittone, ospite del fratello che era feudatario di queste terre e si fece benvolere da tutti per la sua gentilezza e bontà! La leggenda racconta anche che il suo fantasma, gentile, sia apparso in tempi diversi per salvare la vita a due soldati, indicando loro il modo per proteggersi dagli eventi bellici.

Proseguiamo con attenzione sul ripido e sconnesso sentiero verso Montestrutto, ponendo molta attenzione alle pietre rese scivolose dalla pioggia che continua a cadere, leggera e gentile ma bagnata! Un buon caffè con piccola sosta alla Turna, la grande palestra di roccia oggi deserta, uno scambio di battute con gli amici gestori, Manuela ed Ilario e poi si prosegue verso San Germano, non senza una golosa sosta alla celebre gelateria di Montestrutto.

Cinque di noi si attengono al programma originale dell’escursione ed attendono il bus urbano che da San Germano ci porterà ad Ivrea mentre gli altri otto impavidi camminatori decidono di continuare a piedi verso la città.

Una piccola sosta ad ammirare l’Ostello di San Germano, appena riassegnato ad una nuova gestione e poi concludiamo la nostra giornata scambiandoci promesse di future camminate.

Amedeo

 

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