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18 LUGLIO 2021-DAL COLLE DEL GRAN SAN BERNARDO A ETROUBLES (di AMEDEO DAGNA)

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18 LUGLIO 2021 –  DAL COLLE DEL GRAN SAN BERNARDO A ETROUBLES di AMEDEO DAGNA

I soci della Via Francigena di Sigerico di Ivrea, domenica 18 luglio, sia pure timidamente, ripartono con una escursione importante ed impegnativa sul percorso che dal Colle del Gran San Bernardo  porta ad Etroubles, sul tratto iniziale del celebre sentiero “103” (come è chiamato in Valle d’Aosta il tracciato della Via Francigena).

Ritrovo alle 7,00 sul piazzale della stazione ferroviaria di Ivrea dove ci attende il nostro simpatico ed efficiente Efrem col suo confortevole bus. Il gruppo non è numeroso: le cautele ed i timori legati alla pandemia in fase di strana involuzione-evoluzione hanno consigliato a molti di rinunciare. Non secondario anche il pensiero di dover affrontare, dopo mesi di forzata inattività, la gagliarda discesa di oltre seicento metri su sentiero, mai pericoloso, ma a volte ripido ed un pochino esposto, in particolare sul tratto che si snoda sopra l’ingresso italiano del tunnel, ha aggiunto qualche preoccupazione “di non farcela”. Il tempo meteo, stranamente perturbato in questa pazza estate, ha deciso oggi di concederci una splendida giornata: sono i miracoli che il Direttivo riesce a compiere grazie alla complicità di Sigerico che intercede in “alto loco”.

Dopo aver espletato con meticolosa cura le pratiche di imbarco sul bus, legate alla prudenza ed alla emergenza Covid, partiamo allegramente verso l’Alta Valle, riempiendoci gli occhi ed il cuore coi panorami della bella “Fontina land” e gustando la salita verso il Colle con i panorami da sempre piaciuti e forse un pochino dimenticati e riscoperti con gradevole entusiasmo.

Durante il percorso in bus ho avuto il compito dal Direttivo di “tenere svegli” i nostri camminatori fornendo loro qualche notizia sia di carattere logistico che storico paesaggistico legata alla escursione che ci preparavamo a compiere.

Breve sosta caffè, e non solo, al Colle: macchine fotografiche e “citofoni” (è il mio modo affettuoso ed  irriverente di denominare i cellulari) roventi per i numerosi scatti e poi si parte sul sentiero verso il pittoresco villaggio di Etroubles. In accordo con gli altri amici del Direttivo, visto che io sono particolarmente “rusnent” ossia arrugginito, sia per l’età che per la lunga inattività di più di un anno, mi ritaglio il compito di organizzare le vie di fuga, ossi i punti in cui il sentiero passando accanto alla statale 27, quella che da Aosta porta al Colle e poi a Martigny, permette a coloro che dovessero scegliere di abbandonare, anche parzialmente per brevi tratti, il sentiero, di proseguire sul bus. Saggia decisione!

Prima sosta alla Vecchia Dogana, dove inizia il tratto più “birichino” del sentiero, cioè quello ripido e leggermente esposto. Secondo tratto all’ingresso di St Remy en Bosses, quindi a St Leonard, località generalmente scelta per la sosta pranzo e quindi, ultima via di fuga all’incrocio tra il sentiero e la statale 27 alla periferia di St Oyen.

Devo riconoscere che i nostri camminatori, salvo qualche caso isolato, scendono gagliardamente sul sentiero facendo onore al percorso. Ma evidentemente non tutti sono in splendida forma e devo riconoscere che “raccattar pedule stanche” è stata un’ottima decisione. In particolare abbiamo passato un attimo di panico quando un nostro amico, camminatore forse afflitto da qualche problema non meglio identificato, ha iniziato a cadere sul sentiero con le gambe che gli cedevano: amici robusti e premurosi si sono  affrettati a sorreggerlo ed a guidarlo verso valle evitando guai peggiori. Sono intercorse diverse concitate conversazioni telefoniche tra il Presidente, Paolo, che guidava i camminatori e me, sul bus di appoggio,  per consultarci sul da farsi: eventualmente chiamare il soccorso alpino, e con quale urgenza; visto il terreno e la lunghezza della tratta da percorrere sarebbe stato sicuramente necessario l’intervento dell’elisoccorso. Poi, a seguito di un dichiarato miglioramento dell’interessato abbiamo deciso, forse con troppa sicurezza di non chiamare i soccorsi e di ricoverarlo sul bus all’ingresso di St Remy. Ci ha confortato nella decisione la considerazione che il problema sembrava di sola deambulazione, gambe di gorgonzola, mentre la persona era vigile e apparentemente lucida (insomma non era peggio del suo solito). Tutto è bene quel che finisce bene!

Diverse foto di gruppo (che potete ammirare nella galleria fotografica curata dalla nostra Claudia)  testimoniano che poi tutto il resto della giornata è trascorso in allegra serenità. Dopo una visita accurata a quello splendido gioiello che è il villaggio di Etroubles, un delizioso gelato confezionato col buon latte delle mucche di alta quota,  siamo rientrati ad Ivrea ad incontrare, dopo una gradevole giornata di fresca temperatura, l’afa della nostra bella cittadina.

A presto! 

AMEDEO

 

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