Passeggiata 5° tratto AMI: MAZZE’–BESSOLO -8/11/2015


 

L’11 ottobre scorso, al termine della 4^ tappa del nostro percorso sull’Anfiteatro Morenico, ci eravamo lasciati a Mazzè nei pressi della grande diga. In lontananza scorgevano su un’altura la rocca di MAZZE’ e oggi siamo qui, proprio a pochi passi dal castello per riprendere il nostro cammino!
Dal bellissimo punto panoramico scorgiamo la Dora che scorre sotto di noi, testimone silenziosa del passato e dei popoli che ci hanno preceduti. Ricordiamo Salassi, Romani, eserciti sabaudi, francesi, spagnoli, ecc..!

Ma è ora d’incamminarci, la giornata è ricca di impegni. La prima breve “sosta fotografica” è ovviamente alla Rocca di Mazzè, leggendaria dimora della crudele YPA, la “regina senza terre” dei Salassi. Le leggende dicono che abbia svuotato il lago che ricopriva il vasto anfiteatro morenico della Dora Baltea, scoprendo così le fertili terre del Canavese orientale, facendo però morire centinaia di schiavi! L’imponente CASTELLO DI MAZZE’ risale parzialmente al 1313 e ma fu successivamente decisamente ampliato fino ad assumere l’aspetto attuale.

La giornata si presenta soleggiata e gradevole, l’autunno ci permette di godere lo spettacolo dei suoi colori, delizia dei fotografi! E’ un piacere camminare fra le foglie che scricchiolano sotto i piedi, sembrano parlare… ma sono coperti dal chiaccherio dei camminatori! Siamo davvero in tanti, un lungo serpentone si muove fra boschi e sentieri, fra brevi salite e discese, guidato dal nostro Luciano che anche stavolta si rivela un’ottima guida! Stiamo camminando sulla morena, ciò che resta della sponda frontale dell’anfiteatro ed eccoci sulla cresta della collina che divide CALUSO dal LAGO di CANDIA. Il paesaggio, su entrambi gli orizzonti è favoloso: da un lato il lago, contornato dalle colline e dalle montagne, dall’altro la grande piana dove l’occhio si perde fino al Chivassese! Siamo nei pressi del CASTELLAZZO di Caluso, la Rocca costruita nel XII secolo e ridotta a ruderi dagli Spagnoli nel XVI secolo.

Proseguiamo fino a CANDIA, attraversiamo il paese ammirando i “murales” dipinti sulle case, scene di vita quotidiana e paesaggi! E’ quasi ora di pranzo quando ci inerpichiamo verso la collina che sovrasta l’abitato. Sull’asfalto, ricordo della recente corsa sull’AMI, qualcuno ha scritto in un bel corsivo :”MANCA POCO A BROSSO”! Eh, speriamo con le future camminate di arrivarci anche noi!
Le campane di S.STEFANO stanno suonando: è mezzogiorno, ma sembrano che suonino per noi, ci invitano a salire! Eccoci finalmente, ma prima del meritato spuntino visitiamo la bella chiesa romanica in compagnia di Riccarda che nel frattempo ci ha raggiunti. Carlo, membro dell’Associazione AMICI DI SANTO STEFANO AL MONTE, ci attende e apre apposta per noi il sacro edificio. Ce ne illustra la storia: questo luogo è stato in passato un importante luogo di preghiera, di lavoro dei monaci e di ospitalità per i pellegrini che transitavano lungo la via Romea.

alla ricerca del sentiero perduto

Una controllatina per essere sul sentiero giusto!

 

Dopo la sosta ristoratrice sul piazzale antistate la chiesa, si riparte verso VILLATE: qualche breve dislivello, ma superiamo senza troppe difficoltà il “BUCHET DAL BUER” e transitiamo nei pressi di una fattoria. Alcuni cavalli curiosi si avvicinano e sono oggetto di fotografie. Dopo aver superato un vecchio lavatoio, probabilmente usato fino a pochi decenni fa, tramite strada asfaltata raggiungiamo il ristorante STELLA BIANCA dove ci attende la Merenda Sinoira, tante cose buone che gustiamo in compagnia.

 

E…. come al solito…..ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA ESCURSIONE!!
M.VITTORIA

 

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