La nostra associazione ripropone il piacere di percorrere (o ripercorrere) l’ultimo tratto valdostano della Via Francigena e precisamente da Verres a Pont St Martin.
L’annotazione sulla locandina è davvero invitante e sicuramente non si rimane delusi, prospetta una tappa facile (circa 18 km) e quasi completamente pianeggiante, ricca di spunti culturali quali la splendida Parrocchiale di San Martino ad Arnad (una bella attrattiva “Francigena” del percorso valdostano), l’attraversamento dei due antichi ponti di Echallod e di Bard, delizioso villaggio dominato dal forte, sede del Museo delle Alpi; e soprattutto l’ingresso a Donnas, lungo la Strada romana delle Gallie, ed infine il Ponte Romano di Pont Saint Martin.
Ma ripercorriamo insieme la giornata: un bel gruppo di soci “escursionisti-pellegrini” raggiunge con il treno VERRES. Qui ci attende Liliana, la nostra amica valdostana.
La prima parte del percorso si svolge sulla sponda della Dora su strada sterrata e, dopo pochi chilometri, abbiamo la gradita sorpresa di incontrare Paolo, il nostro presidente. Oggi non può camminare con noi, ma, di passaggio in Valle d’Aosta, ci viene a salutare per augurarci un piacevole cammino!
Raggiunto il Borgo vecchio di ARNAD, ammiriamo il centenario e gigantesco torchio che serviva fino al 1985 a tutti i coltivatori di uva del luogo. Mi attardo per scambiare due parole con un anziano signore che ci racconta di essere stato uno degli ultimi utilizzatori di questo straordinario attrezzo.
Con la guida di Roberto e accompagnati da Luciano, Amedeo e Tony, il gruppo raggiunge la Chiesa di San Martino di Arnad. A mio avviso è la più bella chiesa che si incontra sul percorso francigeno valdostano! Mi affascinano la sua millenaria facciata, il campanile ed i resti degli affreschi laterali. L’antico portale è decorato con un arco carenato che raffigura due tronchi d’albero intrecciati, credo simboleggi l’unione di due casate nobili dei tempi che furono! Sarebbe interessante visitarne l’interno ma, a causa dei ripetuti furti e atti vandalici, il sacro edificio è chiuso. Una vetrata ci permette comunque una sbirciatina.
Incontriamo BEN, un “pellegrino vero”, inglese. Partito dal Gran San Bernardo, si sta dirigendo verso Roma. Con un inglese un po’ stentato scambiano due (proprio due) parole e gli auguriamo “Buon Cammino”!
Attraversiamo l’area dedicata alla famosa FETHA DOU LAR (festa del lardo) e, dopo un breve tratto siamo al Ponte di ECHALLOD. Il ponte, dopo la terribile alluvione del 2000, è stato restaurato e riportato all’aspetto originario con l’imponente struttura romana. Sul muretto a destra è situata un’edicola a salvaguardia e protezione dei pellegrini e dei viandanti.
Eccoci ad HONE, facciamo una breve sosta davanti la Chiesa di San Giorgio. Prende la parola Amedeo per raccontarci che qui, un tempo era possibile contestare liberamente (più o meno!!) e denunciare pubblicamente soprusi o vessazioni subite!
Proseguiamo, ecco un bel colpo d’occhio verso il FORTE di Bard: colossale, maestoso, imponente. Attraversiamo il ponte sulla Dora, abbellito con vasi di fiori colorati e ci inoltriamo nel vecchio paese di BARD! Un tuffo nel medioevo, non solo per la bellezza del borgo antico, ma anche per la bella festa che oggi si svolge: “MEDIOEVALIA”! Incontriamo damigelle, cavalieri e falconieri con i loro suggestivi rapaci. Pranziamo ai lati di un accampamento celtico ricostruito per l’occasione e ci salutano cornamuse, tamburi e corni!
Dopo la pausa ristoratrice percorriamo la strada romana nel tratto estremamente suggestivo verso DONNAZ, camminando davvero sulla storia, fra pietre scolpite e solchi lasciati dai carri circa 2000 anni fa! Come dice Amedeo, millenarie rotaie nella pietra, testimoni di storie, migrazioni, commerci e conquiste!
Godiamo dell’ombra del “budello” di DONNAZ, vecchio centro ancora ben conservato, con storiche case, affreschi ed insegne particolari.
A PONT S.MARTIN ci concediamo un meritatissimo gelato. Ma ci aspetta una sorpresa finale: ricevuti dal vice sindaco e dall’amico e assessore Ennio Pedrini , visitiamo un antico edificio, noto come ‘L CASTEL, medievale fattoria trasformata in casaforte verso il XVI secolo, ora restaurata e aperta al pubblico. Dopo la visita ci viene offerta una fresca e dissetante macedonia, ovviamente ben gradita!!
Il tempo si fa minaccioso, ma ci concede di percorrere il tratto fino alla stazione ferroviaria. . .. Il temporale arriva quando ormai siamo al riparo e, tutto sommato qualche goccia d’acqua è desiderata in questi giorni tanto afosi!
Un grazie ai nostri accompagnatori e anche un grazie speciale a Ennio e alla vice Sindaco di Pont S.M.
……..e, arrivederci a presto!
Maria Vittoria