15 aprile 2018:
La Via Francigena da PIVERONE a CAVAGLIA’–SANTHIA’
Appuntamento a Piverone in piazza ore 8.30. Oggi siamo tanti, circa una sessantina tutti puntuali e pronti a partire in direzione Cavaglià. Sarà una bella camminata, anche se la primavera stenta a farsi vedere e il sole fa’ capolino…. noi proseguiamo nella nostra marcia. Qualche cenno storico su Piverone e poi ci si incammina verso il Gesiun, dove Paolo, il nostro presidente ci racconta un po’ di storia….Si riparte con i bambini che fanno da capofila alla volta di Viverone. Camminiamo tra le vigne affacciate sul lago, uno spettacolo impagabile e una vista sull’ anfiteatro morenico mozzafiato….e poi le alpi innevate a fare da cornice.
A Viverone ci aspetta Marcello, un membro dell’ associazione “Gli amici della Via Francigena” di Santhià, un indigeno che ci farà un po’ da Cicerone accompagnandoci fino a Cavaglià. Eccolo! In punta alla salita osserva e fotografa stupito questo sciame di pellegrini che poco a poco si avvicina con un po’ di fiatone….Con lui ci sono Francesco, un simpatico medico condotto della zona, suo amico, e sua moglie Raffaella. Finiti i saluti si riparte per Roppolo: prima tappa la Chiesa gotica del Cimitero. Dopo qualche litigio con i microfoni che non funzionano come dovrebbero, e qualche cenno storico, ripartiamo. Ci fermiamo nella piazza di Roppolo davanti a Villa Emilia, con la splendida Loretta che ci saluta e ci fotografa dal balcone. Che tipa!! Basta entrare nel suo b&b per respirare allegria e folklore, lei che con Emilia Bichieri che intitola la sua Via e la Chiesa di fronte non c’ entra niente …. ma questa è un’ altra storia.
Mentre il gruppo si ricompatta e lei ci intrattiene dal balcone, i bambini si intrattengono con Farouk, il suo cane, che si affaccia, letteralmente, da un buco che lei ha creato nel suo cancello. I bambini impazziscono nel vedere la testa di cagnolino sbucare dal “buco”….per salutarli e farsi accarezzare.
Ciao Loretta! Noi proseguiamo per il Castello, ma prima, per non far torto a nessuno, ci fermiamo anche a salutare Susanna della “Casa del Movimento Lento”…..anche lei si stupisce nel vedere così tanti pellegrini in cammino. Non c’è tempo da perdere, il Castello ci aspetta, apertura straordinaria per noi! Ciao Susanna!!
Marcello ci e guida fino al Castello e qui il castellano Patric ci aspetta per darci il benvenuto. Si tratta del nuovo proprietario, un signore francese con accento marcatamente spagnolo, che ci parla in un italiano spagnoleggiante e ci conduce al castello. Giardino in fiore meraviglioso, lavori ancora in corso per imminente apertura al pubblico, ma noi riusciamo a vedere le cantine e alcune stanze meravigliosamente arredate con mobili d’ epoca e opere d’ arte….Sarà praticamente un museo dove arte e storia si incontreranno in una cornice perfetta. I bambini incuriositi da tanti oggetti fanno mille domande, mentre un “nobile gattino” si fa fotografare, seduto su un antico divano!!!
Usciti dal castello ci concediamo un frugale pranzo al sacco nell’ area sottostante spaventati da una minacciosa aria fredda. Il silenzio degli affamati intenti ad addentare un panino è rotto dal vociare e dagli schiamazzi dei bambini che approfittano della pausa pranzo anche per giocare un po’….
Il tempo tiene e zaino in spalla si riparte verso Salomone, certi però che il sindaco smemorato si sarà dimenticato di aprirci la chiesa di San Martino. Infatti, un po’ delusi, la troviamo chiusa ma Marcello ci racconta comunque un po’ di storia litigando sempre con la tecnologia che purtroppo oggi non ci da’ una mano! Percorriamo un piccolo anello e ritorniamo sulla Via Francigena che ci porta in centro a Cavaglià. Strada facendo incontriamo un gruppo di “Bicirini” come li chiama Alberto Conte che fa parte del gruppo su due ruote che incontriamo. Anch’ egli, stupito di vedere tanta gente, ci fotografa a manetta…..dove le metterà le foto? Su qualche app di sua invenzione? Chissa! Ma come dice Luciano, è tutta pubblicità per noi!
i nostri soci ormai un po’ stanchi e a Cavaglià si rinfrancano in un bar e si ristora con un buon caffè. Marcello ci apre il suo ufficio in cui possiamo timbrare le credenziali e poi ripartire.
Ultima tappa Chiesa di Babilone presso il cimitero. Mentre percorriamo quest’ultimo pezzo di strada arriva Efrem, puntuale come un orologio svizzero! Parcheggia nel piazzale in attesa di portarci a Santhià.
A Santhià ci aspetta Mario in piazza che ci racconta un sacco di cose su Santhià, su Sant’ Agata da cui deriva il nome della città, ci mostra la Chiesa della Collegiata dedicata alla Santa, si sofferma a raccontarci altro strada facendo …. un pozzo di sapienza che dobbiamo per forza stoppare perché si sta facendo tardi, tutti aspettano la merenda per riposarsi e dissetarsi un po’.
In questo ultimo momento di condivisione ci raccontano anche qualcosa sulle attività e gli eventi della città, la proloco ha allestito per noi anche una piccola mostra, Renzo e sua figlia ci servono da bere, la giornata volge al termine….
Ringraziamo l’ associazione di Santhià per l’ ospitalità e la disponibilità ad accogliere la nostra visita nel loro “ territorio”. Speriamo di poter ricambiare presto perché in fondo collaborare tra gruppi che hanno obiettivi comuni è sempre arricchente. Confrontare esperienze e condividerne altre ci aiuta a crescere come associazione e come esseri umani. Ci salutiamo con qualche spunto: una visita dedicata solo alla città di Santhià e una maratona Santhià – Ivrea proposta da Francesco, perche no?
Efrem ci riporta a Piverone e qui ci salutiamo.
Alla prossima! Spero che tutti abbiano trascorso una bella giornata.
LORELLA