Sabato 1° settembre 2018:
VIA FRANCIGENA VALDOSTANA DA NUS A CHATILLON
Ci siamo ritrovati in ventiquattro alla stazione di Ivrea in questa mattinata di sabato di inizio settembre con un meteo che non promette e non minaccia nulla: previsioni ottime (al massimo qualche goccia in serata) e cielo imbronciato da farti venire spontanea una domanda: ma chi fa le previsioni meteo non dà mai uno sguardo fuori dalla finestra per vedere che tempo fa?
In ogni caso siamo partiti in allegria con il treno diligentemente puntuale che in breve ci ha fatto risalire la valle verso la nostra meta: la stazione di Nus da cui iniziamo il nostro zampettare verso Chatillon.
Ottimamente guidati da un ginnico Roberto, da Luciano, Tony e perché no, anche un pochino da me, il gruppo ha attraversato la via principale del Villaggio, soffermandosi ad ammirare i resti in via di ristrutturazione dell’edificio che leggenda vuole abbia ospitato, per qualche tempo, il Procuratore Ponzio Pilato che tornato a Roma dopo i famosi avvenimenti in Palestina, e caduto in disgrazia, era stato inviato in esilio oltralpe.
Risaliamo la collina che sovrasta Nus e dopo aver superato il complesso imponente della Chiesa Parrocchiale, imbocchiamo il famoso “sentiero 103” che come ormai tutti sappiamo identifica in Valle d’Aosta il percorso della Via Francigena e dal Colle del Gran San Bernardo segue più o meno fedelmente il tracciato della mitica “Via delle Gallie” fino ai confini col Piemonte a Carema.
Incontriamo il bel “monumento ai Vignerons” che identifica il percorso della Strada del Vino in Valle e che nella tappa odierna direi che ha una sua giustificazione in quanto molto del percorso si snoda accanto a belle e ben curate vigne (quasi tutte di uve dell’ottimo “Muscat de Chambave”). Grazie alla stagione che prevede una ormai imminente vendemmia abbiamo potuto ammirare le ottime qualità dei frutti, dolci e maturi, speranza di un futuro fragrante vino.
Il percorso è piacevole, con ovviamente un susseguirsi di salite, alcune anche ripide (ma brevi) e poi qualche discreta discesa. Il gruppo si è sempre mantenuto compatto, il passo rispetta l’andatura di tutti e si procede tra piacevoli scambi di opinioni e battute.
Nel gruppo vi sono alcuni veterani che hanno già percorso questo tratto in passato ed altri, molti, che sono alla loro prima uscita su questo particolare itinerario. Anche tra i partecipanti vi sono veterani dell’Associazioni e nuovi soci che stanno scoprendo il piacere del camminare insieme. Cito in particolare, Vjera, una signora che abita a Piossasco (quindi abbastanza lontana da noi) che ci ha scoperti e seguiti a lungo sul nostro sito ed ha deciso di unirsi a noi per oggi e per future escursioni.
Attraversiamo borgate, frazioni, ricche di splendide e vecchie costruzioni in pietra, balme ristrutturate come abitazioni permanenti ed altre (molte) come seconde case in cui tornare per piacevoli momenti di relax.
Abbiamo messo subbuglio e fatto abbaiare tutti i cani sul percorso, che però ci dimostravano simpaticamente con il loro festoso rumore una specie di incoraggiamento. Ci siamo soffermati ad accarezzare alcuni asini che ci salutavano con aria tenera e mansueta. Non sono mancate mucche e vitellini, per nulla stupiti di vedere il nostro plotone calpestar sentieri.
Dopo Chambave, eletta a zona sosta pranzo (autogestito ed arricchito da buon caffè servito dal bar locale) abbiamo affrontato l’ultima salitella, a tratti anche tostina, verso l’abitato di Chatillon. Attraversando una piccola frazione siamo passati accanto alla curiosa casa di Marcello, un pittore e scultore locale un po’ naif, che ha decorato ogni pezzo di muro della sua abitazione, posta proprio sul percorso ufficiale della Via Francigena, con dipinti su legno e pietra pieni di incoraggiamenti, saluti, disegni e frasi beneaugurali per i pellegrini. Alberto Boidi ed io ci siamo fermati a scambiare alcune parole con lui, ci siamo complimentati per i suoi artistici lavori ed abbiamo pure firmato il “registro dei pellegrini” da lui tenuto.
Abbiamo raggiunto l’abitato di Chatillon all’altezza della rotonda che segna il bivio per Cervinia e poi, attraverso la via centrale ci siamo diretti alla stazione godendoci tutti gli scorci di questo splendido Borgo.
I volti dei nostri amici e compagni di camminata esprimevano soddisfazione (anche per il meteo, falsamente minaccioso nel pomeriggio ma senza problemi) e tutti ci siamo scambiati calorosi saluti all’arrivo ad Ivrea, con ovviamente promesse di ritrovarci per future uscite.
AMEDEO DAGNA
One Response
Buongiorno,
sono anche io tra i vostri associati (anche se il poco tempo non mi permette di approfittare delle escursioni organizzate), ci siamo conosciuti con il passaggio da Ivrea di Andrea Devicenzi.
Ho fatto sabato Aosta – Chatillon …. fantastico Marcello: mi ha vista per strada, mi ha aspettata sul balcone e vedendomi stravolta e da sola mi ha preparato il caffè.