27-5-2017: PIACENZA ED I SUOI TESORI


La gita a Piacenza era da tempo nelle idee dei Consiglieri dell’Associazione e la possibilità di ammirare i capolavori del Guercino li ha spinti ad invitare i soci a trascorre questa giornata nella bella città sulla Via Francigena!

L’iniziativa è stata accettata alla grande, infatti il pullman era al completo, ben 57 persone!

Personalmente non conoscevo Piacenza, se non per i ricordi scolastici (il vecchio Ducato di Parma e Piacenza)… e nemmeno avevo notizie su questo “Guercino”, pittore dal soprannome curioso, di cui in questo periodo sentivo parlare dal  telegiornale e su alcune riviste!  Beh, non si finisce mai di imparare e devo  ammettere che con la nostra associazione mi arricchisco di cultura più di quando frequentavo la scuola (….anni luce fa!)

Dopo l’incontro con Claudia, la nostra guida, iniziamo la passeggiata cittadina. La prima tappa è l’imponente Cattedrale, vero simbolo dell’importanza che Piacenza ha avuto passato. Salgo col gruppo verso la cupola, il percorso parte da una navata laterale e continuiamo attraverso  strette scale fino alla base del campanile. Con una sbirciatina dal matroneo,  godiamo di un primo affaccio all’interno della Cattedrale, e poi…. su ..su…verso questo “paradiso” che ci aspetta. Ancora scale … medievali… strette e a chiocciola ed eccoci ad ammirare da vicino, quasi a toccare con mano, queste meraviglie!! I personaggi sono maestosi, profeti con cartigli, sibille con volti bellissimi, possenti personaggi, lunette con gli episodi dell’infanzia di Gesù. Un ciclo meraviglioso, dipinto a “fresco” negli anni  1626 – 1627 da Giovanni Francesco Barbieri, il Guercino! Il pittore emiliano,  390 anni fa, era proprio quassù, sopra ponteggi pericolanti. Avrà avuto questo piccolo difetto fisico, ma artisticamente era perfetto!

 

Dopo alla visita alla Cattedrale, alla sua cripta, alle imponenti colonne offerte dalle corporazioni medievali e a tutte le antiche meraviglie qui contenute, usciamo per ammirare la bella facciata: è in marmo rosa e arenaria, con tre portali  ornati da capitelli, formelle e cariatidi.

E’ ora di pranzo e seguo Roberto e altri amici che  con …ottimo fiuto scoprono  una bella trattoria. Si inizia con bel piatto di affettati locali accompagnati dal tipico “gnocco fritto” e da un bel bicchiere  di “gutturnio” (vino dei colli piacentini – ecco un’altra cosa che ho imparato oggi!!!) e si continua con uno squisito risotto con culatello e mandorle!  Non è proprio un pasto da pellegrino, è un ottima degustazione della cucina locale!

Ci ritroviamo con tutto il gruppo per visitare il chiostro e la basilica di Sant’Antonino (patrono di Piacenza), esempio di architettura romanica e caratterizzata da una grossa torre ottagonale.

Siamo sulla vera Via Francigena, sicuramente percorsa da Sigerico più di mille anni fa e da numerosissimi pellegrini diretti a Roma e a Gerusalemme. La percorro proprio pensando a questi personaggi, grata però di poter pellegrinare senza le paure e gli inconvenienti delle epoche passate! L’unica cosa che devo sopportare oggi è il caldo fastidioso di questa giornata afosa.

Claudia ci racconta dei numerosi ospitali che fornivano assistenza ai viandanti in transito, poi uniti in un unico grande ospitale.

Arriviamo al cuore della città, la “Piazza dei Cavalli, così denominata per le imponenti statue equestri di Raniero e  Alessandro Farnese qui collocate. Questa è la “Piazza Grande” dei Piacentini, popolo tenace, operoso e cordiale!

Di chiese oggi ne vediamo davvero tante, quasi tutte costruite con i tipici mattoni rossi. Tutte belle e dedicati a tanti santi: San Donnino (soldato romano martirizzato a Fidenza, autentico santo…francigeno), Sant’Ilario, San Giuseppe, Santa Brigida….

Davanti ad una di esse troviamo la raffigurazione di San Tommaso, la guida ci descrive il santo, diffidente, che voleva toccare con mano il costato di Gesù per poter credere. Lo paragona alla figura del pellegrino, anche il pellegrino vuole vedere con i suoi occhi la tomba di Pietro a Roma o il luogo della sepoltura di Cristo a Gerusalemme.

Eccoci alla Chiesa del Santo Sepolcro, voluta verso l’anno 1000 da un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa. Siamo incuriositi da un gruppo persone abbigliate in modo elegante e colorato, con stupende camice e bellissimi vestiti ricamati: entriamo nel sacro edificio e scopriamo che si sta celebrando un matrimonio di rito ortodosso. Infatti l’antica chiesa è ora concessa alla comunità romena, è decorata con stupende icone.

Camminando per la città incontriamo una coppia che alcuni di noi conoscono: si tratta di Stefano e Flora, conosciuti ad Ivrea nel 2010 durante il loro viaggio di nozze compiuto come pellegrini sulla Via Francigena. Ci accompagnano fino alla basilica di Santa Maria di Campagna, chiesa di stile rinascimentale, costruita per  conservare degnamente una statua lignea raffigurante la Madonna, considerata miracolosa. Siamo in piazzale delle Crociate, qui nel 1095, papa Urbano II annunciò la prima crociata.

Passo dopo passo, percorrendo il tratto di Francigena che attraversa Piacenza, siamo giunti dall’altro lato della città, dove il nostro pullman ci attende per il ritorno!

 M.VITTORIA

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