21-22 luglio 2017 PONT S.MARTIN Sulle orme della Francigena e sulla Via Sancti Martini (di Amedeo Dagna)

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PONT S.MARTIN

Sulle orme della Francigena e sulla Via Sancti Martini

 

Siamo stati invitati a partecipare ad un evento che intende valorizzare parte del percorso della Via Francigena nel suo tratto terminale nella Valle d’Aosta, in un Borgo, Pont St Martin, ricco di storia, di monumenti e profondamente legato da sempre al transito di viandanti, siano essi eserciti, mercenari, commercianti o pellegrini.

Per due giorni, venerdì 21 e sabato 22 luglio ci siamo immersi in una atmosfera irreale come se una improbabile macchina del tempo ci avesse riportati indietro di mille anni.Ci siamo mischiati a nobili signori e dame sfarzosamente vestite, gruppi di armati, rappresentanti di antichi mestieri per rivivere e far rivivere scampoli di episodi di vita medioevale, interpretando con sicurezza il nostro ruolo di viandanti dal nobile scopo di percorrere lentamente questi territori e portarci verso la Capitale della Fede Cristiana, Roma, con l’arricchimento di quanto vissuto nel camminare, nell’immergerci nella realtà di un quotidiano ormai lontano da noi ma che a volte è piacevole rivisitare.

Venerdì sera, con un meteo birichino, abbiamo compiuto una suggestiva sfilata, in costume, sulle antiche vie del Borgo, con le fiaccole, per raggiungere l’antica Chiesa di Fontaney, dove dotti e qualificati oratori hanno tenuto una piacevole conferenza sui temi del pellegrinaggio e della collocazione storica del Borgo nel Medioevo.

Particolarmente interessante la storia della stessa Chiesa che ci ospitava, a fianco del vecchio cimitero, dove paziente ed intelligente opera di ricupero sta mettendo in evidenza i piccoli tesori architettonici. Tra gli oratori della serata particolarmente gradito ed applaudito l’intervento del nostro Presidente, Paolo, che con spigliata sicurezza ha fornito notizie sulla nostra associazione, sui vari eventi da noi promossi e realizzati e sull’incremento ormai consolidato del passaggio dei pellegrini sulla Via Francigena.

Una signora, con la passione e la competenza per la storia, ci ha raccontato del viaggio di San Martino, che compì un percorso di ben cinquemila chilometri per passare da Francia, Svizzera, Italia, Slovenia e raggiungere la sua terra natale ossia l’Ungheria e rivedere i suoi cari, tracciando quella che può definirsi “La via di Sancti Martini”.

Il sabato 22, di buon mattino abbiamo raggiunto il Borgo per una intera giornata di “full immersion” medioevale.

Indossati i costumi (membri del Direttivo e alcuni simpatizzanti) accompagnati da un gruppetto di nostri Soci, in borghese, abbiamo compiuto una visita guidata ai luoghi più significativi di Pont St Martin. Percorso un tratto della Via Francigena, come se giungessimo da Roma, passando per Carema, siamo arrivati al suggestivo piazzale sottostante il Ponte Romano che abbiamo ammirato in tutta la sua imponenza, con vista sullo sfondo in alto del Castello, ormai diroccato, dove nel medioevo risiedevano i Signori del Borgo.

Visitato il Museo fotografico ricavato nell’edificio sottostante la piazza del ponte abbiamo proseguito la visita nel Borgo vecchio, ed abbiamo raggiunto, in corteo la Casa Forte, che fu la successiva abitazione dei Signori, quando abbandonando il Castello sul monte sovrastante, in bella ma scomodo posizione, si trasferirono in pianura, in quella che era la zona rurale (zona degli orti). Nell’interno di questa Casa Forte sono allestite diverse Mostre su interessanti aspetti culturali della passata vita del Borgo, ma con anche qualche tuffo nel presente o nel passato più recente (sculture e quadri).

Dopo la parte di cultura dedicata al nostro arricchimento, inizia la sfilata dei figuranti in costume con il coinvolgimento dei vari gruppi aderenti alla manifestazione e per trasmettere al pubblico presente (non eccessivamente numeroso in verità ma molto attento) l’atmosfera medioevale con le sue dame, i suoi cavalieri ed i suoi pellegrini.

Momento di magico interesse e di coinvolgimento per tutti è l’incontro simulato sul colmo del Ponte Romano dove i Pellegrini vengono ricevuti dalla Nobiltà locale con la cerimonia dell’offerta del “pane e del sale” preceduta dal rituale e purificatorio “lavaggio delle mani”.

E’ presente alla cerimonia un discreto pubblico e si mostra tra i figuranti anche il Diavolo che nelle vesti di miracoloso “architetto” la leggenda vuole abbia edificato il Ponte in una sola notte, su richiesta di San Martino, il quale gli promise come compenso l’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato a costruzione ultimata. Il “buon diavolo” ci credette, si impegnò e costruì il ponte: ma il Santo gli fece uno scherzetto, pur rispettando i patti, fece attraversare il ponte, per primo, da un cagnolino affamato attirandolo con il lancio di un tozzo di pane. La cosa al Diavolo sembra che rimase sulle corna, infatti non si ha notizia che abbia costruito altri ponti in seguito!

Dopo aver trascorso una interessante giornata vivendo e facendo vivere episodi di vita medioevale verso il tramonto (minacciato da nubi poco promettenti) inizia la parte più intensa della rievocazione.

Rimesso in ordine il corteo, sempre preceduti dal suggestivo gruppo dei tamburini dei “Ruset” di Pavone, raggiungiamo la Piazza del Ponte Romano dove sono stati ricavati due spazi distinti ed importanti: uno servirà per allestire le tavolate per coloro che hanno deciso di partecipare al convivio medioevale, e l’altro come palcoscenico per l’esibizione di vari gruppi partecipanti.

Prima di accomodarci a tavola ed assistere ai vari spettacoli consumando il “Mangiari medioevali” ci rendiamo protagonisti di un episodio “cruento”: l’assalto ai pellegrini da parte dei briganti. Un piccolo gruppetto di noi viene aggredito, in una imboscata, da un brigante tanto spaventoso quanto feroce che vuole spogliarci delle poche cose che abbiamo (tante pulci e tanti pidocchi) e magari attentare alla virtù delle nostre compagne pellegrine. Dopo attimi di spavento, realisticamente interpretati, veniamo salvati dall’arrivo dei nostri, ossia un cavaliere che allontana il vile fellone a colpi di spada e calci nel posteriore. Tutti salvi e felici (le pellegrine a cui si è salvata la virtù sembrano un pochino deluse: non si può avere tutto!).

Abbiamo riservato un tavolo dove ci accomodiamo in quattordici tra pellegrini e soci simpatizzanti per gustare il nostro “apericena medioevale” e goderci lo spettacolo-

Con un servizio a “self service” un po’ faraginoso e soprattutto una carenza di vino decisamente penosa (poco e caro! Oltre tutto, ma non è colpa degli organizzatori, le recenti restrizioni in materia di gruppi in pubblico vieta il servizio con bicchieri e bottiglie di vetro, costringendoci a strane acrobazie tra piatti, bicchieri in plastica per servire tutto il gruppo) ma poi riusciamo a sederci alle nostre tavole, gustare i cibi preparati rigorosamente con ricette medioevali. Vi allieto con il menù:

Lista de li mangiari:

  • Spalla di maiale arrostita al forno
  • Pollastro all’arancia e cannella
  • Tartine di funghi speziati
  • Insalata di cipolle alla brace
  • Torta salata del Menagier
  • Crema di zucca
  • Omelette d’arance per ruffiani e prostitute
  • Insalata di farro
  • Pere sciroppate
  • Il tutto accompagnato da moderate quantità di vino aromatico e speziato “ippocrasso”

Durante la cena si esibiscono i vari gruppi, interpretando i vari ruoli: assistiamo a combattimenti condotti dai gruppi in armi secondo le rigide regole della cavalleria; un gruppo di giovani sbandieratori toscani proveniente da Prato si esibisce in coreografiche danze e lanci dei drappi. Il pezzo forte è poi costituito dallo “Spettacolo di fuoco” condotto magistralmente dal Gruppo Nocturna che incanta tutti con la sua esibizione accompagnata da musiche suggestive.

Qualche concreta minaccia di pioggia pone fine alle manifestazioni.

Abbiamo passato un altro momento di notevole impegno e di gradevole arricchimento culturale!

AMEDEO

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