Pont Saint Martin


Arte, storia e cultura: la Via Francigena a Pont Saint Martin

Il percorso della Via Francigena Canavesana, inizia a Pont Saint Martin cittadina posta all’ingresso della Regione Autonoma della Valle D’Aosta, e precisamente dall’ardito Ponte Romano, detto anche “del diavolo”, caratterizzato da una sola arcata sul torrente Lys, che scende dai ghiacciai del Monte Rosa.

Costruito nel I° sec. a.C. il ponte rimase l’unico collegamento tra le due sponde del torrente fino al 1836, anno in cui fu costruito, poco lontano, un ponte in legno poi sostituito nel 1876 dall’attuale, modificando l’antica viabilità con la demolizione della rampa di accesso.

Sul lato occidentale del Ponte si trova la “Casa del pedaggio” appartenuta ai Signori di Pont Saint Martin i quali esigevano sulle merci in transito, verso il Duchè d’Aoste, un pagamento. Sono ancora ben visibili i cardini del portone e i passanti in pietra .

I Signori De La Porte, succeduti nel privilegio ai Conti di Bard subentrati ai Signori di Pont Saint Martin dopo la loro estinzione, dal 1500 riscossero il pedaggio fino al 1783.

Scendendo dal ponte in direzione si incontra la statua in pietra della “Madonna della Guardia” che indica con il dito il relativo Santuario verso Perloz.

La strada che collega Pont Saint Martin con Carema, primo Comune Piemontese, risale per la prima parte, all’epoca romana mentre il resto della stessa è andato perduto, inglobato nelle nuove costruzioni di ampliamento del tessuto urbano e dalla nuova viabilità.

Lasciando il centro di Pont Saint Martin incontriamo, nell’omonima frazione, la “Cappella Ferrata ” dedicata a Sant’Erasmo.

Già citata in un documento del quattrocento, della Cappella si parla ufficialmente in un atto di visita pastorale del Vescovo nel 1557.

Si ritiene che la chiesetta sia stata fondata dai monaci Benedettini e nel 1639 si trova già citata con il nome di “Capella Frà” che potrebbe significare appunto, con una certa attendibilità, fondata dai frati.

Per cui il nome Cappella Ferrata, comparso solo nel 900, potrebbe probabilmente essere un errore di traduzione dal Piemontese all’Italiano.

A sostegno di questa tesi va ricordato che la frazione è tuttora denominata dalle popolazioni locali “Convento”.

I dipinti della facciata settecentesca (periodo in cui l’ingresso fu creato verso la strada, mentre in origine era orientato ad est) vennero ricoperti nel 1928 dagli attuali.

La porta d’ingresso è in noce scolpito ed è datata 1729 come i mobili della sacrestia.

All’interno, una pregevole statua della Madonna con bambino del 1600 e due ostensori che contengono le reliquie di Sant’Erasmo, donate dal Vescovo di Gaeta.

Sant’Erasmo è il protettore delle partorienti e dei malati di stomaco, in ricordo delle torture da lui subite.

La strada che stiamo percorrendo è l’antica strada delle GALLIE poi divenuta “Strada Reale”.

Proprio a causa del grande transito che sopportava anticamente, qui si trovava una stazione di sosta con cambio dei cavalli, servizio di maniscalco e locanda in cui era pure attivo un forno per il pane; la locanda divenne poi, a fine ottocento, la famosa “Cantina delle Alpi”.

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