tenuta DAROLA

22 maggio  2022 – TERRE D’ACQUA: dalla Colombara a Ronsecco (VC) 1


22 maggio  2022 – TERRE D’ACQUA: dalla Colombara a Ronsecco (VC)

locandina: 2022 05 22 TERRE D’ACQUA-COLOMBARA RONSECCO

Prima della pandemia, la camminata fra le “terre d’acqua” era un appuntamento annuale sempre apprezzato dai nostri soci. L’ultimo risale all’aprile 2019, all’epoca si era percorso il tratto Saluggia – Lamporo – Colombara con una gradita sosta per gustare la “panisa”, squisito piatto delle terre del riso.

Finalmente il Covid ci ha dato respiro, le nostre attività riprendono e la nostra associazione ripropone un cammino su un tratto della Via Francigena che dal Monginevro raggiunge Vercelli. Qui si unisce con la “nostra” Via Francigena, quella di Sigerico, per proseguire verso Roma.

Appuntamento ad Ivrea: ci attendono i bus per LA COLOMBARA, punto di partenza per la nostra bella “scarpinata”. Ormai conosciamo la zona, oltre all’osteria è presente un  bel museo dedicato alla civiltà contadina e il dormitorio delle mondine, visitati la volta scorsa! Ci incamminiamo lungo  il canale, la temperatura per ora è accettabile, anche se le previsioni prospettano un gran caldo, in anticipo sui mesi estivi. Per ottimizzare il percorso evitando il più possibile tratti di asfalto chiediamo conferma e  consiglio ad un gruppo di cacciatori occupati in una straordinaria battuta al cinghiale.

Pochi chilometri fra le risaie ed eccoci a LERI CAVOUR, un tempo fiorente gruppo di case ora completamente abbandonate ed in parte diroccate. Prendiamo fiato, una piccola sosta “formativa” sulla storia di queste terre. Grazie al nostro amico Lauro, sempre disponibile a farci conoscere notizie del passato, scopriamo abati, abazie, conti, conversi, grange e aneddoti interessanti. Scopriamo che queste terre un tempo erano ricoperte da boschi e, grazie all’arrivo (tanti secoli fa) dei monaci circestensi, gradatamente vengono disboscate per far posto alla coltivazione del riso. Il paesaggio è particolare, anche se non lontano dal nostro Canavese, assume un aspetto insolito, piatto piatto: questo “mare a quadretti” ci affascina e ci regala la visione di parecchia fauna acquatica. Mi meraviglia in particolare la presenza di ibis sacri che negli ultimi anni si sono stabiliti qui.

Proseguiamo e incontriamo un “pellegrino vero”, compie il percorso nel senso inverso al nostro e ci racconta che è diretto a Santiago di Compostela!

Il caldo inizia a farsi sentire e, giunti alla DAROLA (una tenuta…. davvero ben tenuta) e qualche socio sceglie di proseguire il bus che gentilmente Efrem mette a disposizione.

Ecco in lontananza il campanile di RONSECCO, siamo quasi al termine degli 11 km previsti per questo cammino…,. L’appetito si fa sentire e ci avviciniamo, ormai molto accaldati al castello che ci ospiterà per il pranzo. Il castello di Ronsecco negli ultimi anni era diventato poco più di una cascina e pertanto aveva subito degrado e crolli parziali. Grazie all’intuito di una famiglia di ristoratori è stato recuperato e reso accogliente. Il salone che ci ospita è gradevole, arredato con grandi tavoli. Un po’ per volta sarà ancora migliorato, nelle stanze superiori sta prendendo forma un museo della civiltà contadina e la ricostruzione di una vecchia scuola, con tanto di banchi di legno che le persone della mia età sicuramente ricordano.

Anche qui la “panisa” è d’obbligo. La  gustiamo con piacere e in allegria.

Il pomeriggio prevede Il trasferimento in bus fino alla CASCINA GUGLIELMINA, uno degli ingressi del PARCO NATURALE del BOSCO delle SORTI della PARTECIPANZA di TRINO VERCELLESE. Ci attende Alessandro, la nostra guida per la visita. L’idea di camminare nel bosco mi allieta, almeno qui è un po’ meno afoso, purtroppo però devo fare i conti con qualche zanzara. Sembra di tornare nel medio evo, in compagnia di celti e druidi!!! Scherzi a parte, scopriamo la storia di questo luogo, ciò che resta dell’antico bosco planiziale, ora parco ben gestito, ricco di alberi, fiori e fauna. L’origine della “Partecipanza” risale al 1275, quando un marchese del Monferrato donò questo territorio al Comune di Trino e garantì nuovi privilegi ai cittadini. Ancora oggi, gli eredi di quelle famiglie vengono qui per tagliare la legna, tramite sorteggi con regole comunitarie ben precise che ne fanno un modello secolare di partecipazione pubblica.

Si ritorna, ovviamente ringrazio Lauro e gli amici del Direttivo, in modo particolare Claudia, con la quale ho organizzato la gita di questa giornata!

Arrivederci al prossimo evento.

M.VITTORIA

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